Un ritardo – aggiunge l’eurodeputata – che costituisce una chiara violazione dell’articolo 4 della direttiva 2009/128/CE.
L’Italia ha palesemente disatteso l’obbligo per ogni Stato membro di redigere e di rivedere ogni cinque anni il Piano nazionale sui Pesticidi, che non viene rivisto dal lontano 2014, a dimostrazione di quanto il nostro Governo sottovaluti i danni, da tempo dimostrati, dei pesticidi per la salute umana, soprattutto per i soggetti più vulnerabili, come i bambini e i nascituri, per i quali i pesticidi chimici rappresentano un pericolo concreto nello sviluppo cognitivo. Come rilevato da un recente rapporto Ispra, infatti, in Italia si usano 114.000 tonnellate l’anno di pesticidi, sostanze che finiscono nel cibo che portiamo in tavola ogni giorno, ma anche nelle acque superficiali e sotterranee.
Sono pertanto soddisfatta che la Commissione europea abbia accolto il mio appello – conclude la Evi – rispondendo al quale sollecita le autorità italiane a provvedere urgentemente affinché la normativa europea in materia di pesticidi trovi applicazione tempestiva ed efficace.